Sarcofagi provenienti dalla necropoli etrusca

Museo Civico e Diocesano di Santa Maria dei Servi

Durante il periodo etrusco la popolazione sparsa nella zona, dedita principalmente alla coltivazione cerealicola, è attesta nella zona valliva attualmente denominata Chiana Romana. Nel saggio “Clusium” edito nella rivista “Monumenti Antichi” nel 1925, Ranuccio Bianchi Bandinelli parlava dei ritrovamenti etruschi nel territorio di Città della Pieve, posto sotto il dominio di Chiusi: i rinvenimenti del Poggio Cavaliere, dei Poderi Palazzaccio e Torraccia, fecero ipotizzare l’esistenza di una necropoli appartenente a Chiusi o ad un ipotetico centro etrusco di Città della Pieve. Francesco Roncalli, nel catalogo della mostra del 1988 “Antichità dell’Umbria in Vaticano”, parla dell’obelisco situato all’interno di Palazzo della Corgna come di un arredo di un tempio ipotizzato nelle vicinanze della confluenza dell’Astrone con la Chiana e quindi nei pressi di Poggio Cavaliere.

Nell’elenco dei materiali rinvenuti nel territorio pievese a noi noto non figuravano sarcofagi, se si eccettua quello in alabastro proveniente da Butarone e che faceva parte della Collezione Taccini di Città della Pieve fino al 1888, quando fu acquistato dal Museo Archeologico di Firenze: l’ultimo ritrovamento dei due sarcofagi e la scoperta della tomba di San Donnino costituisce il più meridionale dei ritrovamenti in territorio pievese.

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